VENEZIA 
   
    OSPITALE! 
  
 
   
    Non 
   
    tanto 
   
    mi 
   
    sorprendi 
   
    se 
   
    colle 
   
    moltiplici 
   
    lusinghe, 
   
    come 
   
    Sirena 
   
    dominatrice 
   
    dell 
   
    Adriatico, 
   
    attirasti 
   
    a 
   
    queste 
   
    incan 
   
    tevoli 
   
    rive, 
   
    anche 
   
    datle 
   
    lontane 
   
    balze 
   
    nevose 
   
    dell 
   
    Ararat, 
   
    e 
   
    dai, 
   
    non 
   
    dissimili 
   
    ai 
   
    tuoi, 
   
    ringiovaniti 
   
    lidi 
   
    dell' 
   
    Issiaco 
   
    Seno, 
   
    i 
   
    miei 
   
    connazionali; 
   
    quanto 
   
    mi 
   
    fa 
   
    piacere 
   
    il 
   
    ricordare 
   
    che, 
   
    nei 
   
    giorni 
   
    nei 
   
    quali 
   
    la 
   
    fortuna 
   
    con 
   
    mani 
   
    uguali 
   
    distribuiva 
   
    i 
   
    suoi 
   
    doni, 
   
    coronati 
   
    dall' 
   
    indipendenza, 
   
    ti 
   
    facesti 
   
    alleata 
   
    in 
   
    un 
   
    angolo 
   
    sicuro 
   
    del 
   
    Mediterraneo 
   
    (che 
   
    era 
   
    allora 
   
    il 
   
    Golfo 
   
    o 
   
    Mare 
   
    Armeno), 
   
    opulentissima 
   
    Ayazzo, 
   
    piena 
   
    ďoperoso 
   
    bollore. 
   
    E 
   
    molto 
   
    più 
   
    godo, 
   
    e 
   
    me 
   
    ne 
   
    vanto, 
   
    perchè 
   
    in 
   
    altri 
   
    giorni 
   
    cambiati 
   
    per 
   
    lei 
   
    e 
   
    per 
   
    te, 
   
    in 
   
    mezzo 
   
    a 
   
    tante 
   
    nazioni 
   
    che 
   
    bevettero 
   
    dell 
   
    aurea 
   
    tua 
   
    coppa, 
   
    quando 
   
    le 
   
    antiche 
   
    ali 
   
    del 
   
    tuo 
   
    fiero 
   
    leone 
   
    si 
   
    calavano 
   
    tarpate, 
   
    tu 
   
    non 
   
    trovasti 
   
    a 
   
    rin 
   
    forrarle 
   
    che 
   
    i 
   
    figliuoli 
   
    della 
   
    vecchia 
   
    sorella; 
   
    e 
   
    coi 
   
    Decreti 
   
    pesati 
   
    e 
   
    posati 
   
    de' 
   
    tuoi 
   
    formidabili 
   
    Consigli, 
   
    e 
   
    per 
   
    la 
   
    bocca 
   
    sovera 
   
    dei 
   
    tuoi 
   
    Savj 
   
    e 
   
    Senatori, 
   
    più 
   
    e 
   
    più 
   
    volte 
   
    hai 
   
    confessata
    
     [1] 
   
    molto 
   
    benemerita, 
   
    la 
   
    amata 
   
    e 
   
    prediletta 
   
    nazione 
   
    Armena, 
   
    colla 
   
    quale 
   
    da 
   
    lungo 
   
    tempo 
   
    avevi 
   
    contratte 
   
    Relazioni 
   
    diplomatiche 
   
    e 
   
    sopratutto 
   
    Commerciali. 
   
    Se 
   
    le 
   
    prime 
   
    durarono 
   
    per 
   
    lo 
   
    spazio 
   
    di 
   
    quasi 
   
    due 
   
    secoli, 
   
    le 
   
    seconde 
   
    continuavano 
   
    da 
   
    oltre 
   
    cinque, 
   
    e 
   
    si 
   
    prolungarono, 
   
    finchè 
   
    la 
   
    sorte, 
   
    che 
   
    intem 
   
    pestivamente 
   
    deserto 
   
    Ayazzo, 
   
    ti 
   
    abbandono 
   
    ad 
   
    altro 
   
    destino; 
   
    e 
   
    tu 
   
    pure 
   
    che 
   
    annualmente 
   
    ti 
   
    sposavi 
   
    con 
   
    simbolico 
   
    anello 
   
    all 
   
    Adriatico, 
   
    fosti 
   
    dalle 
   
    ampie 
   
    braccia 
   
    di 
   
    lei 
   
    sbalzata, 
   
    come 
   
    il 
   
    brillante 
   
    (e 
   
    il 
   
    più 
   
    ricco), 
   
    dal 
   
    castone 
   
    đ 
   
    un 
   
    anello. 
   
    Quanto 
   
    profondi 
   
    sono 
   
    nelle 
   
    memorie 
   
    i 
   
    segni 
   
    di 
   
    ciò 
   
    che 
   
    fu! 
   
    e 
   
    quanto 
   
    preziosi 
   
    i 
   
    ricordi 
   
    patry 
   
    dei 
   
    secoli 
   
    lontani 
   
    e 
   
    dissimili 
   
    dal 
   
    nostro 
   
    ! 
  
 
   
    L' 
   
    inesorabile 
   
    destino 
   
    che 
   
    imperj 
   
    debella, 
   
    annienta 
   
    popoli, 
   
    inghiottisce 
   
    armate 
   
    potenti, 
   
    perde 
   
    talvolta 
   
    la 
   
    spietata 
   
    sua 
   
    forza 
   
    (per 
   
    fortuna 
   
    di 
   
    noi 
   
    poveri 
   
    orfani 
   
    di 
   
    generazioni 
   
    cospicue) 
   
    a 
   
    consumare 
   
    le 
   
    sottili 
   
    foglie 
   
    che 
   
    tramandano 
   
    da 
   
    secolo 
   
    a 
   
    secolo 
   
    i 
   
    fatti 
   
    e 
   
    i 
   
    capricci 
   
    degli 
   
    antenati, 
   
    assicurando 
   
    loro 
   
    un'ombra 
   
    di 
   
    vita 
   
    non 
   
    più 
   
    peritura, 
   
    evocata 
   
    con 
   
    indefesso 
   
    studio 
   
    dai 
   
    secreti 
   
    degli 
   
    Archivj. 
   
    E 
   
    tu 
   
    vai 
   
    con 
   
    ragione 
   
    altera, 
   
    se, 
   
    come 
   
    a 
   
    fatidica 
   
    Sibilla 
   
    Veneta 
   
    ricorrono 
   
    in 
   
    folla, 
   
    a 
   
    te 
   
    ed 
   
    a' 
   
    tuoi 
   
    inesauribili 
   
    armary, 
   
    e 
   
    l 
   
    Occidente 
   
    e 
   
    l'Oriente, 
   
    l' 
   
    uno 
   
    per 
   
    rin 
   
    vigorire, 
   
    l' 
   
    altro 
   
    per 
   
    far 
   
    rivivere 
   
    la 
   
    Patria. 
  
 
   
    Non 
   
    piccola 
   
    parte 
   
    vi 
   
    ebbe 
   
    l' 
   
    Armenia. 
   
    Non 
   
    sono 
   
    ignoti 
   
    agli 
   
    eruditi 
   
    (benchè 
   
    pochi) 
   
    i 
   
    Documenti, 
   
    massime 
   
    diplomatici, 
   
    sulle 
   
    relazioni 
   
    dei 
   
    sovrani 
   
    dell' 
   
    ultima 
   
    dinastra 
   
    armena, 
   
    la 
   
    Rupeniana, 
   
    che 
   
    domino 
   
    sugli 
   
    altipiani 
   
    del 
   
    Tauro 
   
    e 
   
    sulla 
   
    marina 
   
    estesa 
   
    della 
   
    Cilicia, 
   
    con 
   
    la 
   
    tua 
   
    gloriosa 
   
    Repubblica : 
   
    Documenti, 
   
    in 
   
    più 
   
    o 
   
    meno 
   
    numero 
   
    pubblicati, 
   
    e 
   
    meglio 
   
    raccolti 
   
    dal 
   
    francese 
   
    V. 
   
    Langlois, 
   
    sotto 
   
    il 
   
    titolo, 
   
    Le 
   
    Trésor 
   
    des 
   
    Char 
   
    tes 
   
    d'Arménie, 
   
    ou 
   
    Cartulaire 
   
    royale 
   
    des 
   
    Roupéniens, 
   
    ecc. 
   
    stampato 
   
    qui 
   
    nella 
   
    tua 
   
    isoletta 
   
    di 
   
    S. 
   
    Lazzaro, 
   
    l' 
   
    anno 
   
    1863. 
   
    Ma 
   
    questa 
   
    è 
   
    minima 
   
    parte 
   
    dei 
   
    documenti 
   
    Armeno- 
   
    Veneti 
   
    ď 
   
    ogni 
   
    genere, 
   
    sparsi 
   
    nelle 
   
    varie 
   
    tue 
   
    Cancellerie, 
   
    non 
   
    solo 
   
    per 
   
    i 
   
    due 
   
    secoli 
   
    (XIII-IV) 
   
    della 
   
    signoria 
   
    armena, 
   
    ma 
   
    ancora, 
   
    e 
   
    incomparabilmente, 
   
    più 
   
    copiosi 
   
    e 
   
    più 
   
    varj 
   
    nei 
   
    seguenti. 
  
 
   
    Raccogliere 
   
    tutto, 
   
    possibilmente, 
   
    fu 
   
    l' 
   
    idea 
   
    o 
   
    il 
   
    desiderio 
   
    del 
   
    mio 
   
    intimo 
   
    Amico 
   
    e 
   
    vi 
   
    si 
   
    adopero 
   
    fin 
   
    dagli 
   
    anni 
   
    del 
   
    rina 
   
    scimento 
   
    italiano, 
   
    quando 
   
    anche 
   
    i 
   
    tuoi 
   
    Archivj 
   
    (diretti 
   
    allora 
   
    dal 
   
    Mutinelli), 
   
    vennero 
   
    schiusi 
   
    agli 
   
    studiosi. 
   
    Egli 
   
    raccolse 
   
    in 
   
    seguito 
   
    materia 
   
    si 
   
    copiosa 
   
    da 
   
    formarne 
   
    un 
   
    grossissimo 
   
    volume. 
   
    Volse 
   
    quasi 
   
    un 
   
    mezzo 
   
    secolo 
   
    dai 
   
    suoi 
   
    studi ; 
   
    ed 
   
    ora 
   
    tarda 
   
    mente 
   
    instigato 
   
    e 
   
    dagli 
   
    amatori 
   
    di 
   
    simili 
   
    studi, 
   
    e 
   
    dal 
   
    timore 
   
    di 
   
    lasciar 
   
    dopo 
   
    sè 
   
    tanta 
   
    matassa 
   
    inordinata 
   
    e 
   
    difficilmente 
   
    ordinabile, 
   
    condiscese 
   
    a 
   
    mettere 
   
    in 
   
    luce, 
   
    come 
   
    ha 
   
    potuto 
   
    in 
   
    gran 
   
    fretta, 
   
    questo 
   
    Compendio 
   
    Storico, 
   
    e 
   
    questi 
   
    Documenti; 
   
    non 
   
    pretendendo 
   
    di 
   
    cattivare 
   
    il 
   
    pubblico 
   
    con 
   
    dilettevole 
   
    lettura, 
   
    nè 
   
    con 
   
    lo 
   
    stile 
   
    forbito, 
   
    scrivendo 
   
    in 
   
    un 
   
    idioma 
   
    molto 
   
    dissi 
   
    mile 
   
    dal 
   
    suo. 
   
    Ha 
   
    creduto 
   
    indispensabile 
   
    il 
   
    Compendio 
   
    per 
   
    legare 
   
    tra 
   
    loro 
   
    i 
   
    Documenti, 
   
    che 
   
    senza 
   
    quello 
   
    sarebbero 
   
    troppo 
   
    secchi 
   
    e 
   
    nojosi 
   
    al 
   
    comune 
   
    dei 
   
    lettori; 
   
    tanto 
   
    più 
   
    che 
   
    sono 
   
    redatti 
   
    in 
   
    più 
   
    lingue. 
   
    Di 
   
    questo 
   
    preludio 
   
    storico 
   
    possono 
   
    profittare 
   
    tutti, 
   
    e 
   
    sopratutto 
   
    i 
   
    tuoi 
   
    figliuoli, 
   
    o 
   
    Venezia; 
   
    e 
   
    chi 
   
    sa 
   
    che 
   
    vi 
   
    incontrino 
   
    qualche 
   
    notizia 
   
    inaspettata 
   
    su' 
   
    loro 
   
    progenitori, 
   
    stati 
   
    compagni 
   
    ai 
   
    vecchi 
   
    della 
   
    nostra 
   
    nazione, 
   
    la 
   
    quale 
   
    per 
   
    oltre 
   
    a 
   
    settecento 
   
    anni 
   
    ammiro 
   
    il 
   
    tuo 
   
    portentoso 
   
    San 
   
    Marco. 
  
 
   
    Però 
   
    l'Amico 
   
    vuole 
   
    avvisarli 
   
    di 
   
    due 
   
    cose. 
   
    Come 
   
    si 
   
    vedrà, 
   
    questo 
   
    Compendio, 
   
    coi 
   
    Documenti 
   
    relativi, 
   
    non 
   
    comprende 
   
    che 
   
    i 
   
    due 
   
    secoli 
   
    anteriori, 
   
    quando 
   
    l' 
   
    Armenia, 
   
    o 
   
    piuttosto 
   
    [ 
   
    Armeno-Cilicia 
   
    faceva 
   
    di 
   
    suo, 
   
    e 
   
    da 
   
    pari 
   
    trattava 
   
    con 
   
    Te; 
   
    e 
   
    percio 
   
    egli 
   
    vuole 
   
    che 
   
    si 
   
    chiami 
   
    Primo 
   
    Periodo 
   
    delle 
   
    Rela 
   
    zioni 
   
    Armeno-Venete, 
   
    da 
   
    essere 
   
    seguito 
   
    da 
   
    un 
   
    Secondo, 
   
    pa 
   
    rimente 
   
    di 
   
    due 
   
    secoli 
   
    (XV 
   
    e 
   
    XVI), 
   
    nei 
   
    quali 
   
    l' 
   
    Armeno 
   
    rara 
   
    mente 
   
    compariva 
   
    su 
   
    questa 
   
    piazza, 
   
    e 
   
    da 
   
    un 
   
    Terzo 
   
    ed 
   
    ultimo, 
   
    nei 
   
    secoli 
   
    XVII 
   
    e 
   
    XVIII: 
   
    in 
   
    questo 
   
    tempo 
   
    fu 
   
    grande 
   
    il 
   
    concorso 
   
    degli 
   
    Armeni, 
   
    lunga 
   
    e 
   
    ferma 
   
    la 
   
    dimora, 
   
    con 
   
    proprio 
   
    rito, 
   
    chiesa 
   
    e 
   
    cimitero, 
   
    con 
   
    sodalizi 
   
    e 
   
    parentele 
   
    coi 
   
    naturali 
   
    della 
   
    tua 
   
    Capitale 
   
    e 
   
    del 
   
    Dogato, 
   
    e 
   
    finalmente 
   
    con 
   
    mescolanza 
   
    indistinta 
   
    dei 
   
    due 
   
    elementi. 
   
    Ed 
   
    è 
   
    bene 
   
    a 
   
    notare 
   
    che 
   
    gli 
   
    atti 
   
    e 
   
    scritture 
   
    dei 
   
    due 
   
    ultimi 
   
    periodi 
   
    sono 
   
    in 
   
    maggior 
   
    parte 
   
    redatti 
   
    in 
   
    volgare 
   
    italiano 
   
    o 
   
    in 
   
    veneziano. 
   
    – 
   
    È 
   
    la 
   
    seconda 
   
    osser 
   
    vazione 
   
    che, 
   
    nel 
   
    dichiarare 
   
    la 
   
    sua 
   
    idea, 
   
    non 
   
    promette 
   
    il 
   
    mio 
   
    Amico 
   
    di 
   
    pubblicare 
   
    successivamente 
   
    tutta 
   
    quanta 
   
    la 
   
    raccolta, 
   
    perchè 
   
    il 
   
    tempo 
   
    stringe 
   
    anche 
   
    per 
   
    lui, 
   
    e 
   
    pur 
   
    troppo. 
  
 
   
    Ma 
   
    quale 
   
    che 
   
    sia 
   
    la 
   
    sorte 
   
    dei 
   
    documenti 
   
    più 
   
    moderni, 
   
    eccoti 
   
    i 
   
    primi. 
   
    Accoglili 
   
    con 
   
    la 
   
    tua 
   
    usata 
   
    indulgenza, 
   
    o 
   
    Alma 
   
    Madre 
   
    Venezia, 
   
    scusandone 
   
    i 
   
    diffetti. 
   
    E 
   
    gli 
   
    scuseranno 
   
    anche 
   
    i 
   
    letterati 
   
    stranieri, 
   
    dai 
   
    quali 
   
    se 
   
    fosti 
   
    ammirata 
   
    nei 
   
    secoli 
   
    antichi, 
   
    non 
   
    sei 
   
    meno 
   
    venerata 
   
    adesso, 
   
    nella 
   
    tua 
   
    tacita 
   
    con 
   
    templazione 
   
    su 
   
    queste 
   
    onde 
   
    solcate 
   
    già 
   
    da 
   
    innumerevoli 
   
    tue 
   
    galee, 
   
    che 
   
    ti 
   
    procurarono, 
   
    per 
   
    mille 
   
    anni, 
   
    tanta 
   
    ricchezza, 
   
    fama 
   
    e 
   
    gloria, 
   
    colla 
   
    rimembranza 
   
    delle 
   
    quali 
   
    Tu 
   
    rinverdisci 
   
    e 
   
    rinverdirai 
   
    per 
   
    sempre 
   
    ! 
  
 
   
    M. 
  
 
  
  
   
  
    
   
      
       [1]           
     
      Pra 
     
      le 
     
      altre 
     
      nel 
     
      1629, 
     
      luglio 
     
      13; 
     
      1640, 
     
      agosto 
     
      28; 
     
      1649, 
     
      aprile 
     
      24; 
     
      1851, 
     
      gen. 
     
      7; 
     
      1658, 
     
      agosto 
     
      13; 
     
      1654, 
     
      febr. 
     
      27; 
     
      1667, 
     
      novem. 
     
      22; 
     
      1658, 
     
      luglio 
     
      13; 
     
      1660, 
     
      novem. 
     
      6; 
     
      1661, 
     
      aprile 
     
      2; 
     
      1671, 
     
      mag. 
     
      4, 
     
      16; 
     
      1696, 
     
      giugno 
     
      23; 
     
      1710, 
     
      maggio 
     
      16, 
     
      agosto 
     
      20; 
     
      1764, 
     
      maggio 
     
      17